Chiesa di San Leonardo - Grea

Una prima chiesa fu costruita nel 1389. L’attuale, gotica, è del 1430, ma nel 1536 e negli anni seguenti si lavorò ancora per la sua costruzione.

Data di pubblicazione:
23 Luglio 2019
Chiesa di San Leonardo - Grea

Possiede un affresco che risale alla fine del 1400, prima del 1500, con la Madonna, il bambino e, ai lati, i Santi Sebastiano e Rocco.


San Leonardo nelle sue forme e proporzioni porta il sigillo del maestro carnico Nicolò Ruopèl che nel 1536 rinnovò l’edificio preesistente (1430). L’opera non è firmata; vi compaiono tuttavia numerosi stilemi che individuano il suo linguaggio tardogotico: abside pentagonale, navata a due campate, volte reticolate a stella, tufo per cornici di contrafforti e nervature, decorazione pittorica per sottolineare elementi architettonici.
Ulteriore conferma viene dall’omonima chiesa di Casamazzagno (1545) in cui i rapporti dimensionali 1 a 2 della planimetria i il fregio sottogronta giallo e rosso mattone a denti di sega e parallelogrammi sono identici alla nostra. Anche qui rincorrono motivi delle aperture archiacute e strombate: il portale con cordone intrecciato a chiave, le alte monofore ornate da trafori di forma variata così come gli oculi di facciata e abside, i cui spigoli mostrano contrafforti poco aggettanti coronati da motivi di giglio con sfera apicale.
La base del perimetro esterno è cinta da un alto zoccolo che contribuisce a determinare il carattere rustico dell’edificio insieme con lo spiovente ripidissimo del tetto della sagrestia immantellata in legno e la robusta torre campanaria.
All’interno un frammento di affresco attribuito a Giovanni da Mel (1480 c.-1549) ‘Madonna in trono col Bambino, S. Rocco e S. Sebastiano’ (fine del terzo decennio del XVI secolo). Composizione frontale, figure accostate ma autonome avvolte in maestosi panneggi, modellato elegante, colori delicati indicano come fonte ispiratrice il polittico di Sedico dipinto da Francesco Vecellio in collaborazione col Tiziano.
Purtroppo anche S. Leonardo ci parla della odierna difficoltà di conservare l’eredità del passato. Una ridipintura che cancella l’antica decorazione, l’alienazione del mobile secentesco della sagrestia, l’esposizione di una Via Crucis del tutto inadatta provano che un edificio antico richiede conoscenze, criteri d’intervento e professionalità specifici, senza i quali gli sforzi di buona volontà tradiscono l’opera e producono danni.

Da http://www.sangiorgiosanvigilio.it

Ultimo aggiornamento

Martedi 16 Aprile 2024