Il capitello dedicato a S. Antonio di Padova divenne chiesetta per le cure del mansionario Giovanni Battista Marangon di Domegge che ne disegnò la pianta nel 1856.
Nel 1893 venne ampliata la navatella voltata a botte ribassata; poi subì restauri resi necessari dall’usura del tempo e dai danneggiamenti provocati dalla prima guerra mondiale.
Secondo la tradizione, S. Antonio è pegno di fedeltà alla famiglia lontana degli emigranti in Venezuela e dei loro discendenti, che nel 1927 sostennero l’onere della costruzione dell’abside semicircolare con cupola.
La suggestione si concentra qui, nel movimento circolare scandito dalle semicolonne che continua nella raggiera decorativa (1993-94) raccolta dall’oculo con lanterna.
Una chiesetta campestre che non delude chi ne varca la soglia, non lasciandosi distrarre dall’aspetto esterno davvero senza pretese.